LaPassionedeiTerritori

giovedì 13 marzo 2014

Vaca Mora Cafè a Barbarano Vicentino

  • Vaca Mora Cafe'
  • Riviera berica 9
  • 36024 Barbarano Vicentino
Telefono342 810 4631
E-mailvacamoracafe@gmail.com
Sito Webhttp://www.facebook.com/pages/edit/?id=4...




Perche Vacamora?
Ad inizio novecento, oltre al collegamento ferroviario Milano-Venezia realizzato dagli Austriaci a metà ottocento, Vicenza era efficacemente servita da una ottima rete di ferrovie e tramvie suburbane e locali (dette Consorziali) che si spingevano agli angoli estremi del territorio provinciale.
La maggior parte dei convogli era trascinato da locomotive a vapore dette 'Vaca Mora', affettuoso termine che indica sia la velocità (dal camminare lento delle mucche) che gli sbuffi di fumo di nero carbone, non mancavano tuttavia tratte elettrificate e persino qualche tratto a forza animale. Diverse erano le linee ferrate, sia a scartamento ordinario che a scartamento ridotto.

foto di Vaca Mora Cafe'.
foto di Vaca Mora Cafe'.
foto di Vaca Mora Cafe'.
foto di Vaca Mora Cafe'.
foto di Vaca Mora Cafe'.
CENA A BASE DI GALLETTO
foto di Vaca Mora Cafe'.
foto di Vaca Mora Cafe'.
foto di Vaca Mora Cafe'.foto di Vaca Mora Cafe'.


foto di Vaca Mora Cafe'.
foto di Vaca Mora Cafe'.
foto di Vaca Mora Cafe'.
foto di Vaca Mora Cafe'.
foto di Vaca Mora Cafe'.
COMPLEANNO & LAUREA ALLA VACA MORA CAFE'
foto di Vaca Mora Cafe'.
Auguro ad ognuno di voi di trovare la fine di un tunnel infinito..........
Sabato sera SPECIAL PARTY & SPECIAL BIRTHDAY
In Onore del DJ LUCA NICOLIN ! IN VACAMORA CAFE'
Vi ASPETTIAMO CIAOOOOOO
CIAO SABATO 18/01 LA VACCAMORA VI ASPETTA PER UNA SERA FRIZZANTE ,DJ LUCA SUONERÀ' PER VOI IN VINILE........LE  PIU' BELLE HIT DEGLI ANNI '90 PEZZI DI STORIA INDIMENTICABILI!
NON DIMENTICATE LA SERATA INIZIERA' ALLE 22.30..... KARAOKE CON GATO DJ....DIVERTIMENTO ASSICURATO.
aprile.. dolce dormire?!
Foto del diario
41 foto
foto di Vaca Mora Cafe'.
foto di Vaca Mora Cafe'.
foto di Vaca Mora Cafe'.
foto di Vaca Mora Cafe'.
Album senza titolo
4 foto
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La cicloturistica Vaca Mora










  Soltanto di recente, e solo in sporadici casi, sull’antico sedime ferroviario sono state create delle piste ciclabili, mantenendo anche alcuni elementi caratteristici delle vecchie linee dei treni. È il caso delle ciclabili Rocchette-Arsiero e Campiello-Asiago.

Ecco quindi l’idea dell’Associazione Historic Club Schio di promuovere questo ideale connubio ed omaggio a due mezzi di trasporto, la bicicletta e il treno a vapore, che hanno segnato la storia di tutti noi con grandi passioni ed avventure memorabili.

La cicloturistica “Vaca mora” ,raduno nazionale per bici d’epoca lungo i percorsi delle vecchie ferrovie di montagna, sarà quindi un’occasione speciale per lucidare e oliare le amate biciclette di una volta, magari indossare i vostri indumenti da ciclismo d’annata, e ripercorrere insieme i luoghi che il trenino “vaca mora” attraversava alla fine dell’800 fino alla prima metà del ‘900.

Per maggiori informazioni sulla manifestazione visita il sito www.vacamora.it. Ti aspettiamo!


2010 Centenario Vacamora - Annullo Filatelico
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Il Bed & Breakfast La Vecchia Stazione




Il Bed and Breakfast La Vecchia Stazione sorge all'interno della vecchia stazione ferrotranviaria di Barbarano Vicentino ed è situato nel suggestivo contesto dei Colli Berici, ottimo punto di partenza per visitare le città d'arte venete come Vicenza, Padova, Verona e Venezia.

Il complesso include il Frantoio Olive Barbarano, dove sono possibili visite guidate e degustazioni dell'olio extravergine di oliva D.O.P. dei Colli Berici insieme a molti altri prodotti.


Il bed & breakfast offre un'atmosfera speciale fatta di folklore e accoglienza, ideale per chi voglia trascorrere un piacevole soggiorno, dedicarsi a escursioni a piedi o in bicicletta scegliendo fra una grande varietà di sentieri naturalistici e percorsi cicloturistici in un ambiente ancora salubre e incontaminato.

La direzione assicura la massima discrezione e cordialità per il vostro soggiorno in privacy e libertà.





Il Bed & Breakfast La Vecchia Stazione, settembre 2009


B&B 2010
Il Bed & Breakfast La Vecchia Stazione, marzo 2010






Servizi del Bed & Breakfast



Il Bed & Breakfast La Vecchia Stazione è aperto tutto l'anno.

Non è indispensabile, ma certamente consigliato, contattarci prima del Vostro arrivo per poter confermare la disponibilità di stanze libere.

È gradita la prenotazione tramite e-mail (info@frantoiolivebarbarano.com), contatto telefonico o fax (+39 0444 886111).
Pubblicato da i borghi del gusto alle 09:34 Nessun commento:
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La vecchia stazione e la ferrotramvia a Barbarano Vicentino



L'11 giugno 1911 veniva inaugurata la ferrotramvia Vicenza-Noventa-Montagnana, un progetto avviato nella seconda metà dell'800 dalla Provincia di Vicenza e da due comitati promotori con sede nel Comune di Barbarano Vicentino.


In tale data fu aperto anche il collegamento tranviario Ponte di Barbarano-Barbarano Capoluogo, con una fermata intermedia ai piedi del colle San Pancrazio, sede di un convento e di una chiesa molto antichi.


Nel marzo del 1924, con un ordine di servizio firmato dal Ministero dei Lavori Pubblici, fu ordinato lo smantellamento di questo collegamento tranviario a favore della linea ferroviaria Ostiglia-Treviso.


La vecchia stazione tranviaria di Barbarano, operativa per soli tredici anni, torna oggi a vivere grazie alla famiglia Strazzacappa, che dopo i recenti interventi di restauro l'ha convertita in un elegante e confortevole bed and breakfast.


L'interno e l'esterno del b&b è rimasto fedele al disegno della vecchia stazione ferrotranviaria e rimane uno dei pochi ricordi salvati della ferrotramvia che trasportò merci e persone fino al 10 settembre 1978, prima per mezzo di locomotive tranviarie a vapore Borsig (la cosidetta Vaca Mora), poi con le automotrici a nafta Breda (le littorine).




La stazione tranviaria di Barbarano Capoluogo in una rarissima
cartolina del 1912 (collezione E. Bassi)



Locomotiva Maffei in sosta alla stazione ferrotranviaria
di Barbarano Vicentino (riproduzione Foto Borin)

La vecchia stazione ferrotranviaria di Barbarano Vicentino in una foto del 2004,
prima degli interventi di restauro (foto E. Bassi)






*Fonti: foto storiche e informazioni riguardanti la storia della ferrotramvia sono state tratte da due opere dello storico e ferroamatore Enrico Bassi:
Binari Dimenticati volume 1: Archeologia ferrotranviaria tra Vicenza, Noventa e Montagnana
, Edizioni Associazione Binari Dimenticati, Noventa Vicentina, 2008. (acquistabile presso il Frantoio Olive Barbarano)
.
Binari Dimenticati volume 2: Obiettivo militare la ferrovia Ostiglia-Treviso
Edizioni Associazione Binari Dimenticati, Barbarano Vicentino, 2010. (acquistabile presso il Frantoio Olive Barbarano).
Si ringrazia l'autore per la gentile concessione di testi e foto.
Pubblicato da i borghi del gusto alle 09:30 Nessun commento:
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La Vaca Mora nel vicentino

 








  Nel 1876 venne inaugurata la ferrovia Vicenza-Schio, a scartamento ordinario, che costituì la spina dorsale della rete ferroviaria dell’Altovicentino, tuttora in esercizio. La linea era lunga Km. 32 e costeggiando le strade provinciali prevedeva una stazione a Thiene, raccordo per la futura tratta che portava ad Asiago, a Villaverla, sede di un’industria laterizia in forte crescita, a Caldogno e a Motta. Alla stazione di Schio furono realizzati anche il magazzino merci, la rimessa per le carrozze e locomotive, l’officina per le riparazioni e i depositi di carbone e di materiale d’armamento.
Si doveva poi progettare il collegamento longitudinale del territorio che prevedeva la linea: Torrebelvicino-Schio-Rocchette–Arsiero , completamente in pianura e ai piedi delle montagne, e la linea Thiene-Chiuppano/Caltrano-Rocchette–Asiago, un tratto in pianura e l’altro in montagna. Quasi tutte le brevi tratte ferroviarie erano costruite a scompartimento ridotto.

• La Torrebelvicino-Schio (1885 e dismessa nel 1925) lunga Km. 2,8, partiva direttamente dall’interno del lanificio Rossi, situato sulla sponda destra del torrente Leogra, a Torrebelvicino. Dopo una brevissiva salita, arrivava alla stazione, posta in prossimità della Chiesa parrocchiale San Lorenzo. Costeggiando il Leogra, arrivava a Pievebelvicino, dove vi era un altro opificio Rossi, per proseguire fino a Schio, attraversando il Quartiere Operaio.

• La Schio-Rocchette (1885 e dismessa nel 1949) lunga Km. 10,5, dopo aver lasciato la stazione di Schio e fiancheggiato per un breve tratto la ferrovia per Vicenza, con una gran curva voltava verso Santa Trinità dove vi era una fermata. La strada ferrata proseguiva parallelamente a quella provinciale, separate solo da una fila di paracarri in pietra. Attraversato il ponte in ferro in località Timonchio era posta la stazione di Santorso e poi si proseguiva fino a Rocchette dove si trovavano altri due opifici Rossi.

• La Rocchette-Arsiero (1885, lievemente modificata nel tracciato nel 1933 per evitare gli incroci con la viabilità stradale, dismessa nel 1949), lunga Km. 7,7 nella sua ultima variante, fiancheggiava la strada pedemontana con alcuni tratti in galleria. In prossimità di Posina la ferrovia transitava su un ponte a tre arcate lungo 40 metri sul torrente omonimo per poi costeggiarlo fino ad arrivare alla stazione di Arsiero, dove Alessandro Rossi nel 1878 aveva fondato la Cartiera, industria legata anche alla produzione del tabacco della Val del Brenta perchè forniva le carte fini utilizzate per la fabbricazione delle sigarette.

• La tratta Thiene-Rocchette, costruita a scartamento normale e lunga Km. 10,9, entrò in funzione nel 1907, permettendo di allacciarsi alla stazione di Thiene con la linea principale Vicenza-Schio, e fu dismessa nel 1964. Partendo da Thiene si dirigeva verso Zanè per arrivare alla prima stazione di Carrè e proseguendo ancora quella più importante di Chiuppano-Caltrano, punto di convergenza dei prodotti della zona. Compiendo poi un’ampia curva, la ferrovia entrava direttamente a Rocchette.

• La tratta che più di ogni altra entrò a far parte dell’immaginario degli abitanti della zona fu la Rocchette-Asiago, lunga Km. 21,2, inaugurata nel 1910 e attiva fino al 1958. Non solo permise all’Altopiano di Asiago di uscire dall’isolamento in quanto collegato fino ad allora alla pianura solo dalla Carrozzabile del Costo e da tre percorsi a gradini, ma soprattutto questa breve tratta fu un’opera di alta ingegneria per l’epoca e motivo di orgoglio per le popolazioni locali.
Il progetto iniziale era del 1884, ma solo dopo lunghe modifiche dovute soprattutto alle difficoltà orografiche del territorio nel 1907 iniziarono i lavori. Partendo da Rocchette, il treno impegnava fin da subito la prima galleria lunga quasi 92 metri e subito dopo l’alto ponte-viadotto sul torrente Astico, per arrivare alla prima stazione di Cogollo. Proprio dopo questa stazione iniziava la durissima salita del Costo che portava fino alla stazione di Campiello, dove il treno doveva rifornirsi di acqua e carbone. Questa parte del tracciato necessitava di una cremagliera per passare da quota 297,3 m. slm a quota 956,6 m. slm.
Il tracciato prevedeva poi la costruzione di 8 gallerie, alcune erano dei veri tornanti nelle viscere della montagna lunghi oltre 200 metri, e brevi ponti per limitare il più possibile gli incroci con la viabilità della Strada del Costo, massicciate di contenimento, passaggi a livello, 10 caselli e le altre stazioni di Tresché Conca, Cesuna, Cesuna e naturalmente Asiago.
La “vaca mora” era adibita non solo al trasporto passeggeri contribuendo al successivo sviluppo del turismo, ma anche al trasporto in pianura del marmo rosso e legname di cui l’Altopiano era ricco.
Soprattutto due realizzazioni valsero a questa tratta la fama della “più ardita e alta d’Italia”, opere importanti ed impegantive come la costruzione di un ponte sospeso a 70 metri sul torrente Astico, costituito da tre arcate in muratura di 60 m. e travata unica a traliccio in ferro della lunghezza di 92 metri per una lunghezza complessiva di 152 metri; ed inoltre la realizzazione di un tratto a cremagliera, da Cogollo del Cengio a Campiello, per consentire il superamento di un dislivello di quasi 700 metri, con una pendenza media di 115% e punti di massima di 125%, in appena 6,6 Km di ferrovia.



Il treno all’entrata della galleria della 1ª Barricata. Foto Bonomo
 
 

Il treno impegna il ponte-viadotto sull’Astico. Foto Bonomo
 
 

Il treno, lasciata la stazione di Cogollo, affronta il tratto a cremagliera. Foto Bonomo
 
 

Il Treno sul Ponte sul Posina
 
 

Il treno, a San Giorgio
 

Il treno, a Seghe di Velo

 
Pubblicato da i borghi del gusto alle 09:29 Nessun commento:
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Prende corpo, dopo il VII Festival Europeo del gusto,l'azione I Binari del Gusto

Dopo la realizzazione del VII Festival Europeo del Gusto, 'ripartono' le iniziative di informazione dell'Associazione Internazionale Azione Borghi Europei del Gusto e dell'Associazione l'Altratavola
per realizzare l'Azione I Binari del Gusto.
Renzo Lupatin, direttore del network l'Altratavola, sta lavorando ad un progetto di circuito nazionale ed europeo sulle ferrovie dimenticate, che verrà presentato in maggio a Milano.

La prima riflessione parte dal Nordest, con la Vaca Mora.


 








  “Vaca mora” era il termine popolare con cui veniva chiamato il trenino a vapore che si arrampicava sbuffando dalla pianura vicentina fin sull’Altopiano di Asiago; più in generale il termine andò ad identificare i treni a vapore di montagna, alcuni dotati di cremagliera.

Una curiosità che potrebbe spiegare un appellativo così singolare come “vaca mora” viene raccontata da Chiericato e Gasparella nel loro libro1: nel secondo dopoguerra, era consuetudine che i mariti facoltosi mandassero le consorti in villeggiatura ad Asiago per trascorrere le famose settimane bianche. I mariti, impegnati nel loro lavoro, rimanevano però a casa, così “affidavano” le loro gentili signore ai maestri di sci perché imparassero questa attività di svago. Quando i sabati successivi i mariti salivano in treno all’Altopiano per riportare a casa le mogli, qualche ferroviere burlone si inventò di porre una traversina in ferro sul fumaiolo della locomotiva; in questo modo il fumo, uscendo, si biforcava a mò di corna…

Il tratto di ferrovia tra le stazioni di Cogollo e di Campiello della Rocchette-Asiago era provvisto di cremagliera per far superare al treno un dislivello di quasi 700 metri in poco più di 6 Km. Nell’impegnare questo tragitto il treno avanzava con grande fatica e molto lentamente a circa 10 Km/h. Qui “i giovani baldanzosi, volendo far vedere agli amici e alle ragazze il loro coraggio, scendevano dal treno” in movimento, “andavano a raccogliere un fiore e poi di corsa riuscivano a risalire nell’ultima carrozza con il fiatone e consegnavano l’omaggio alla ragazza più bella con un grande inchino” 2.

Alla stazione di Schio, nel giorno di Pasqua, i ferrovieri spingevano una carrozza in leggera salita dove si fermava il binario a scartamento ridotto. Lì bloccavano il vagone e fissavano lungo i binari i petardi normalmente utilizzati in caso di nebbia. “Alle 10 circa, quando dal Duomo di San Pietro arrivava il primo scampanìo del Gloria, un ferroviere allentava il freno a mano e lasciava libera la carrozza che scendeva dalla leggera pendenza facendo esplodere i petardi con un fragore udibile in tutta la città”. I bimbi potevano stare seduti entro la carrozza mentre “arrivava lentamente in fondo alla discesa, avvolta dal fumo, tra gli applausi degli scledensi che assistevano quasi ad un rito” 3

1 - Chiericato G. e Gasparella G. (1995), Ferrovia a cremagliera Rocchette-Asiago (La più ardita ed alta d’Italia), Asiago, Edizioni Bonomo, p.78

2 - ibidem, p.76.

3 - Piazza Giuseppe (2008), Con gli occhi di un bambino, Schio, Edizioni Menin, p.132.

INNO UFFICIALE DELLA VACAMORA


Il fumo, uscendo dal fumaiolo, si, biforca a mò di corna…! Foto Bonomo
 
 

Sciatori nel bosco di Cesuna. Foto Bonomo 
 

Cartolina Vacamora Asiago - Foto Bonomo

 

Ferrovia a cremagliera Rocchette Asiago - Foto Bonomo

Pubblicato da i borghi del gusto alle 09:27 Nessun commento:
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