mercoledì 23 novembre 2022

EUROVINUM: IL BANCO SUI NEBBIOLO DELL’ALTO PIEMONTE TARGATO GOWINE

 






Un nuovo appuntamento a Milano promosso da Gowine

Milano, 22 Novembre 2022- La produzione vinicola dell’Alto Piemonte (precisamente nelle Colline Novaresi, nella provincia di Biella e in quella di Vercelli) è di sicuro pregio, specialmente per il vitigno Nebbiolo, assoluto protagonista della zona e dotato di grande longevità e carattere.

Denominazioni di grande qualità come Ghemme Docg, Gattinara Docg, Boca Doc Lessona Doc e Bramaterra Doc sono state ben comunicate a Milano nel banco d’assaggio promosso da Gowine e dedicato alle varie interpretazioni del Nebbiolo del Nord Piemonte.

Borghi d’Europa ha partecipato a questo banco di degustazione, trovando dei rossi morbidi ed equilibrati in grande spolvero.

4 le cantine presenti all’evento targato Gowine, svoltosi all’Hotel Nh Touring: La Smeralda di Briona, che vinifica dall’annata 2020, dallo stesso piccolo Comune nel Novarese l’Azienda Agricola Vigneti Valle Roncati a conduzione familiare, poi da Ghemme Torraccia del Piantavigna, realtà vinicola esistente dagli anni ’50 ed infine, da Gattinara Travaglini, arrivata oggi alla quinta generazione nella conduzione.

Nella parte enoteca invece, sono stati trovati di spessore il Boca 2019 di Le Piane, poi il Ghemme Riserva Vigna Cavenago 2015 dell’Azienda Agricola Mirù, il Costa della Sesia Nebbiolo Castellengo 2014 di Centovigne di Cossato (Bi) ed infine il Bramaterra I Porfidi 2012 di Tenute Sella di Lessona (Bi).

Rossi decisamente di valore quelli provati al Banco targato Gowine, che testimoniano l’ottimo lavoro fatto dai vignaioli del Nord Piemonte, che sanno esaltare la varietà Spanna del Nebbiolo dell’intera area.

Evviva!

 

 

venerdì 23 settembre 2022

Milano,Vetrina del Gusto : il 2022 /23 di Borghi d'Europa e del progetto L'Europa delle scienze e della cultura

  




Riprende il cammino di Milano,Vetrina del Gusto, l'iniziativa d'informazione sviluppata dalla rete Borghi d'Europa nel quadro del Progetto L'Europa delle scienze e della cultura ( Patrocinio IAI-Iniziativa Adriatico Jonica,Forum Intergovernativo per la cooperazione regionale nella regione adratico jonica).

E' dal 2014 che Borghi d'Europa propone a Milano le esperienze di territori europei poco conosciuti, per favorirne la conoscenza e la valorizzazione, al fine di 'informare chi informa'.

Basti ricordare la presentazione della rete delle Ferrovie non dimenticate presso l'ex Stazione di Porta Romana ; la scelta nel 2018 (Anno Europeo del Patrimonio culturale) di luoghi e beni culturali ; la presentazione presso l'Ufficio di Milano del Parlamento Europeo dei 10 Percorsi Internazionali di Borghi d'Europa (2019), per riprendere il filo di una storia rigorosa.

Milano,Vetrina del Gusto 2022/23 ospiterà :

-  i borghi europei ed italiani, come 'atto' in cui far confluire tutte le molteplici esperienze dei progetti territoriali ;

- la riscoperta di luoghi di una Milano poco conosciuta ;

- la riscoperta di luoghi di una Lombardia inedita.

Il progetto vuol restituire a Milano il ruolo di crocevia della cultura europea, autentica capitale dell'informazione.


venerdì 19 agosto 2022

La sostenibilità e i progetti europei - L'incontro a Vittorio Veneto e l'intervento di Laura Panizutti

 







Borghi d'Europa propone dal 29 agosto al 1° settembre una serie di incontri sui temi dell'Eurosostenibilità, presentando le iniziative di informazione per il 2022 e il 2023.

" Oltre ad occuparmi della partnership che riguarda i progetti di finanza etica e sostenibile -osserva Laura Panizutti, consulente finanziario e patrimoniale -, tengo presente l'orizzonte più ampio in cui si inseriscono i progetti settoriali. Faccio miei i contenuti del

Manifesto Research and Innovation for the Future of Europe, lanciato da venti organizzazioni del mondo della ricerca e innovazione italiana ed europea.

Si legge che “il futuro dell’Europa e dei suoi cittadini sarà in gran parte legato ai risultati nel campo della scienza e della tecnologia. Nei prossimi anni, la ricerca e l’innovazione saranno fondamentali per guidare la ripresa europea post-Covid, accelerare la transizione ecologica e la trasformazione digitale, e sostenere le aspirazioni di autonomia strategica dell’Unione.”

Mai come oggi – si legge ancora nel Manifesto – è fondamentale promuovere un dialogo aperto tra scienza, tecnologia e società e un impegno diretto dei cittadini nelle attività di ricerca e innovazione, in modo che gli Europei possano continuare a riconoscere il contributo della scienza e della tecnologia al progresso e alla propria vita quotidiana.

Per secoli l’Europa è stata la patria del progresso scientifico e tecnologico globale: oggi più che mai gli europei dovrebbero svolgere un ruolo attivo per fare della Ricerca e dell’Innovazione le basi per costruire l’Europa del futuro."

In questa direzione le giornate di informazione di Vittorio Veneto rivestono una particolare importanza.

" Il luogo ove si svolge l'incontro, Serravalle, è un luogo ricco di arte e di storia, che ben si presta

ad una progettualità sostenibile."


Caratterizzato dalla forma allungata, parallela alla strada e al fiume Meschio, il nucleo di Serravalle nasce infatti costretto all'interno della valle formata dai monti Cucco e Marcantone.

La città, però, deve la sua fortuna proprio a tale collocazione geografica, che rendeva obbligatorio il transito delle merci dalla zona del Cadore, attraverso la Val Lapisina, verso Venezia.

Allo stesso modo, la presenza del fiume Meschio, lungo il cui corso si sono sviluppate numerose e diverse attività artigianali (mulini, fonderie, lavorazioni di lame) ha avuto pari importanza nello sviluppo economico della città.

Il sistema fortificato originario, probabilmente, consisteva in un "campo trincerato" nella chiusa di Serravalle, collegato a una serie di "vigilie" poste lungo il percorso delle strade ricordate, verso est e verso le regioni germaniche, di cui ancora oggi rimangono significativi segni nei manufatti e nei toponimi: vigilia di San Giacomo di Veglia, torre di San Floriano.

Secondo la tradizione storica locale, alla metà del XII secolo i vescovi cenedesi, per investitura, consegnano Serravalle ed il suo territorio in feudo ad un gruppo di potenti famiglie, tra le quali prende rapidamente il sopravvento quella dei "da Camino".

L'intraprendenza della famiglia, le nuove opportunità di sviluppo legate ai transiti provenienti dal Cadore e dal bellunese attraverso la Val Lapisina e il fiorire delle attività manifatturiere favorite dalle acque del fiume Meschio – soprattutto la produzione di armi bianche, che riforniva un ricchissimo e rinomato mercato – determinano la crescita di un insediamento allineato e compresso lungo la strada ed il fiume, dominato nel suo punto mediano da un castello, Castrum, arroccato su uno sperone roccioso, costituito da cinte murarie, torri, dimora per le guarnigioni e cappella. Il nucleo, nel corso degli anni, va allungandosi ed allargandosi a sud del castello, intorno ad una piazza, luogo di attività e scambi commerciali.

Lo sviluppo è tanto intenso che a partire dal 1226 Gabriele III da Camino recinge Serravalle di nuove mura, riprendendo ed ampliando quelle preesistenti, in modo da formare una triplice cerchia scandita da dodici torri le cui significative emergenze testimoniano ancora quell'"ars aedificandi" funzionale alle passate strategie belliche.

La nuova cinta si collega, attraverso le pendici di due colli Cucco, con la chiesetta di S. Antonio (di cui rimangono alcuni elementi) e Marcantone con il Santuario di Sant' Augusta. Quest'ultimo, ricostruito nel 1450, rappresenta un punto di riferimento per tutti i serravallesi perché contiene le spoglie della santa patrona, Augusta, morta martire, secondo la leggenda, per mano del padre, rude comandante goto al quale si fa risalire l'erezione della fortificazione culminante nella cosiddetta "Turris Nigra", visibile sul versante ovest del colle Marcantone, anche se in raltà si tratta di un elemento difensivo di epoca veneziana.

Dal 1337, con la dominazione della Serenissima Repubblica di Venezia, Serravalle lentamente si modifica nell'aspetto, quasi esclusivo, di centro fortificato, quale finora si era mantenuto, e cominciano a sorgere i primi quartieri urbani dove prendono dimora i mercanti e gli artigiani della città. La lunga "pax veneta" che ne segue si esprime nel tessuto edilizio di Serravalle che si consolida, tra il '400 ed il '500. Le case e i palazzi, con le loro ricche facciate ed il continuum di portici, si addensano lungo l'asse principale costituito dall'acciottolata Contrada Riva (attuale via Roma), che passava attraverso l'antico Castello sfilando davanti alle imponenti dimore dei più ricchi e nobili casati della città, e dalla Calgranda (via Martiri della Libertà).

Anche sotto la signoria della Repubblica Marciana, Serravalle conserverà un ruolo strategico ed economico come punto di congiunzione del Trevigiano, del Bellunese e del Friuli.

"Il rilancio culturale e residenziale di Serravalle passa attraverso una rigenerazione dei palazzi storici , l'implementazione delle attività commerciali passando per la valorizzare del patrimonio culturale e sociale. "


Serve quindi un progetto di sostenibilità ambientale, che non può essere rinviato.



Ecco come i principi generali dell'Agenda 2030 si saldano agli obiettivi territoriali.

"Le partnership servono soprattutto a questo", conclude Laura Panizutti, ben consapevole

del suo impegno.

mercoledì 6 luglio 2022

Eurosostenibilità - La segnalateica stradale : i problemi del presente e le sfide del futuro - L'impegno di Konsum srl

 


 









Borghi d'Europa propone dal 2020 un percorso informativo internazionale denominato

EUROSOSTENIBILITA', che ha preso il via dal Patrocinio concesso da ESOF2020 Trieste

Città Europea della Scienza a Borghi d'Europa.

Le iniziative 2022 sono dedicate ai temi della sostenibilità aziendale e vengono supportate da Konsum srl di Cornuda (TV), azienda che opera nel Centro-Nord nei settori della segnaletica stradale e della commercializzazione di prodotti di antinfortunistica e pulizia.



Ed è proprio dal settore della segnaletica stradale che i giornalisti e i comunicatori hanno voluto

ripartire, nel dialogo con l'Azienda.

" Operiamo nei settori della segnaletica Verticale, della Segnaletica Orizzontale e dell'Arredo urbano, sia a livello produttivo che commerciale."

Nell'area della segnaletica verticale Konsum si esprime in questi settori : SEGNALI DI

PERICOLO , PRECEDENZA , DIVIETO, FERMATA, SOSTA E PARCHEGGIO,OBBLIGO , PANNELLI INTEGRATIVI, SEGNALI DI PREAVVISO, SEGNALI DI IDENTIFICAZIONE & SIMBOLI, SEGNALI DI LOCALIZZAZIONE, SEGNALI UTILI PER LA GUIDA ,SEGNALI TEMPORANEI E COMPLEMENTARI .

Nell'area della segnalatica orizzontale Konsum srl propone una ampia gamma di lavori selezionati : https://www.konsumsrl.com/segnaletica-stradale/orizzontale/

"Un'analisi della sicurezza rivela che i problemi più frequenti derivano dalla segnaletica inadeguata e obsoleta, dalla limitata visibilità dei segnali verticali e dei semafori, dall'inadeguata retro riflettenza delle vernici e dalla mancanza di elementi catarifrangenti".

Questa breve analisi rivela quanto sia importante il poter contare su aziende fortemente innovative e che si spendono sul versante della ricerca e dell'innovazione.



"Il problema della segnaletica stradale è sempre attuale, spesso lungo le strade della bella Italia vediamo segnali stradali non conformi alle normative e spesso deturpati o imbrattati ad opera di persone non coscienti del loro interesse primario e della collettività.

La denuncia dell’ANEIS, (Associazione Nazionale Esperti Infortunistica Stradale) che metteva in atto l’importanza della segnaletica verticale ed orizzontatale, che in caso di incidente stradale potrebbe essere determinato dalla scarsa manutenzione della stessa e del manto stradale, rilevando che molta della già citata segnaletica presenta un deterioramento e a volte è inadeguata alle esigenza della circolazione stradale, perché collocata in modo non idoneo ad avvisare in tempo congruo gli automobilisti del pericolo che la medesima segnala, bena ha fatto Luigi Cipriano, Presidente ANEIS che ha asserito: “ad esempio, per un incidente causato da una buca sulla strada si viene risarciti solo se si prova che non era visibile ed era oltretutto imprevedibile, in caso contrario l’automobilista avrebbe dovuto individuarla ed evitarla” .

È bene ricordare che tutti i segnali stradali devono essere installati a seguito di un’ordinanza che disciplina la circolazione stessa e gli stessi devono essere conformi con quanto dettato dal Regolamento di esecuzione e approvazione al Codice della strada.

Lo stesso strumento legislativo impone e disciplina anche la loro collocazione, stabilendo delle distanza tra gli stessi e altri impianti che sono presenti nelle pertinenze stradali.

Oggi dobbiamo registrare una scarsa manutenzione delle strade, questo provoca che spesso essa è causa o concausa per il 60% degli incidenti. Ad essa si deve addizionare il cattivo stato della segnaletica.

Se poi ci addentriamo in quella “temporanea” il risultato non è soddisfacente, anzi spesso vi è una “giungla” di segnali anche in contradizione tra essi, il risultato è che merito il loro “linguaggio” non solo l’utente non riesce a leggerli, ma spesso sono causa di distrazione e di incidenti stradali .

Sappiamo che l’art. 14 del Nuovo Codice della Strada, stabilisce i poteri e compiti degli enti proprietari delle strade.



In questo dispositivo legislativo si legge che gli enti proprietari delle strade, sia nazionali, regionali, provinciali o locali, allo scopo di garantire la sicurezza e la fluidità della circolazione, provvedono alla manutenzione, gestione e pulizia delle strade, delle loro pertinenze e arredo, nonché delle attrezzature, impianti e servizi.

Al controllo tecnico dell'efficienza delle strade e relative pertinenze....anche allo sfalcio dell’erba che di fatto è parte integrante delle pertinenze, alla apposizione e manutenzione della segnaletica prescritta.

La diminuzione degli incidenti stradali e l’aumento della sicurezza stradale passa inevitabilmente dalla segnaletica stradale la quale “dovrebbe” rimanere integra e non essere oggetto di azioni goliardiche."

https://www.asaps.it/48724-_segnali_stradali;_una_buona_collocazione_e_manutenzione_puo_evitare_l_incidente.html




venerdì 1 luglio 2022

Le degustazioni di Borghi d’Europa Azienda Agricola Gazzola Spumanti – Vidor (TV)

 

 



Proseguono gli incontri della redazione di Borghi d’Europa alla scoperta di luoghi e di storie del comprensorio del Conegliano Valdobbiadene Prosecco Superiore DOCG, un paesaggio collinare incantevole riconosciuto dall’Unesco, nell’anno 2019, Patrimonio Mondiale dell’Umanità.

Presso la Pizzeria Tre Stelle di Ogliano, una frazione del Comune di Conegliano, abbiamo avuto il piacere di degustare i vini dell’Azienda Agricola Gazzola Spumanti di Vidor (TV). Un’azienda a conduzione famigliare di cinque ettari, gestita direttamente da Alessandro Gazzola e dalla madre Angela.

Come ci spiega Alessandro, i vini prodotti sono il frutto di lavorazioni accurate che partono dal vigneto e che si riscoprono intatte nel prodotto finito. La coltivazione delle vite è svolta nel pieno rispetto dell’ambiente e della salute delle persone che lavorano.

Fin dall’inizio abbiamo bandito l’uso di sostanze chimiche nel nostro lavoro quotidiano: inquinano la terra, sono controproducenti e dannose per la nostra salute. Al contrario, mettiamo in atto trattamenti solo ed esclusivamente con prodotti fitosanitari biologici, rispettosi dell’ambiente e di chi lo abita. Pensiamo che la terra vada curata e alimentata, non sfruttata e resa sterile”.

Scelte che comunicano l’impegno costante alla ricerca della qualità e la passione per il territorio.

Durante l’incontro abbiamo degustato:

“91” Brut Nature - Valdobbiadene Prosecco Superiore DOCG – 100% glera  – alc. 11,5% vol.

Giallo paglierino con vivaci riflessi verdolini e bollicine sottili. All’olfatto fini sensazioni floreali e vegetali con sfumature di timo limone e melissa, seguono profumi di pera, pesca bianca ed agrumi. Il sorso è tonico, fresco, sapido, segnato da un’effervescenza che solletica il palato. Finale fresco e pulito accompagnato da una nota amaricante. Le uve provengono da raccolta manuale.

Il Prosecco “91” Brut Nature è stato abbinato ad un piatto intramontabile della cucina italiana, una stuzzicante frittura mista di pesce, preparata con maestria dalla Pizzeria Tre Stelle di Ogliano (TV).

Arrivederci alla prossima degustazione!

 

Antonella Pianca

venerdì 10 giugno 2022

Eurosostenibilità - Oltre la fiducia : la certificazione come garanzia di una effettiva politica di sostenibilità – Le scelte di Konsum srl

 

Continua l'impegno di selezione informativa di Konsum srl, per proporre il meglio della riflessione sui temi della sostenibilità

In ogni settore di mercato, Bureau Veritas (nata nel lontano 1828), offre un’ampia gamma di servizi e soluzioni su misura in ambito qualità, gestione dei rischi, salute e sicurezza, ambiente e responsabilità sociale.

L'approccio è modellato sulla base delle peculiarità del business in cui operano i clienti, avendo la possibilità di disporre di competenze specifiche per ogni mercato.



"Forti dell’esperienza sul campo, aiutiamo le aziende a efficientare la propria performance, grazie ad un team di risorse esperte per ogni tipo di settore che verifica la conformità di prodotti, risorse, sistemi e fornitori. Dall'edilizia all'agricoltura all'abbigliamento, dall’automotive alle materie prime, i nostri servizi creano valore tangibile, supportando le organizzazioni nelle principali attività e nel commercio a livello globale.

"Dato che la continua crescita d’interesse verso comportamenti sostenibili porta alle aziende coinvolte benefici - anche consistenti - tanto in termini economici come d’immagine è importante che si vada oltre il semplice patto di fiducia tra azienda e consumatore o stakeholder. In altre parole, l’autodichiarazione non è più sufficiente. L’azienda dovrà garantire ai suoi clienti che quello che offre - prodotto o servizio - sia realmente sostenibile, e cioè che soddisfi un certo numero di criteri misurabili e certificati. E per farlo deve affidarsi a enti terzi che ne attesteranno l’impegno e l’effettiva riuscita."

Solo così la sostenibilità diviene un elemento riconosciuto, valido e oggettivo. Utile da sfruttare anche a fini di comunicazione e marketing.

La ragione per la quale un’azienda decide di intraprendere un percorso di sostenibilità confrontandosi con una parte terza è duplice e risponde a criteri:

1. “interni e di comprensione”. L’obiettivo è scoprire - attraverso il confronto con gli esperti dell’organismo di certificazione - il proprio grado di sostenibilità e, in base al risultato mettere in opera i possibili rimedi per migliorare la situazione. Un caso frequente è la volontà di capire se e quanto i propri processi produttivi si possano dire “sostenibili”.

2. “esterni e di comunicazione”. L’obiettivo è comunicare all’esterno - in primis a clienti e stakeholder - la propria adesione a politiche di sostenibilità che siano sul versante ambientale, sociale o di governance. Ovviamente, con la garanzia di una certificazione che ne attesti la validità e la qualità delle performance.

Le parti terze che operano per certificare i soggetti interessati utilizzano standard nazionali e internazionali, come UNI o ISO.

Il processo che porta all’adozione di queste norme non mai è immediato; una volta elaborate dagli enti normatori e messe sul mercato, esse entrano nella consuetudine gradatamente, soprattutto sotto l’impulso proveniente dalle grandi aziende, in genere le prime a decidere di farsi certificare secondo questi standard o a richiederne l’adeguamento ai propri fornitori o subfornitori. Questi, spesso aziende di dimensioni medio-piccole, avviano il processo di certificazione, così da ottemperare a una diretta richiesta dei loro clienti (restando dunque nell’albo fornitori). Due esempi su tutti.

La ISO 39001 ha avuto una certa diffusione poiché è indicata quale requisito necessario per partecipare a gare d’appalto indette da Anas-Autostrade, mentre si sta registrando un netto incremento delle certificazioni ISO 28000 (focus sicurezza nella supply chain), da quando un colosso come IKEA ha deciso che tutti i suoi fornitori dovevano adeguarsi entro il 2020.

Capita inoltre, specialmente in un medesimo settore che più aziende si uniscano in associazione e si accordino per stabilire gli standard minimi richiesti per una determinata attività; una volta decisi, essi diventano criteri di selezione per i fornitori o requisiti per partecipare a bandi di gara. Ne sono esempio due iniziative quali il Responsible Jewellery Council (RJC) e l’Aluminium Stewardship Initiative (ASI). Anche in questo caso, sarà comunque opportuno l’intervento di un certificatore terzo che garantisca all’associazione il rispetto delle norme richieste.


martedì 22 febbraio 2022

GrandiStoriediPiccoliBorghi : La Sinistra Piave nel progetto L'Europa delle scienze e della cultura (Patrocinio IAI)

 La Sinistra Piave è l'area geografica compresa tra i corsi dei fiume Piave e Livenza, corrispondente alla parte orientale della provincia di Treviso (esclusa Meduna di Livenza) più, per estensione, una parte della provincia di Belluno e della città metropolitana di Venezia.


Sinistra Piave alta

La parte più settentrionale della Sinistra Piave si estende tutta in provincia di Belluno, più precisamente nella popolosa Valbelluna, e, lungo la strada provinciale 1 (detta appunto Sinistra Piave perché costeggia il fiume da quel lato), comprende i comuni di Vas, Lentiai, Mel, Trichiana, Limana e parte del territorio comunale della città di Belluno. Questo territorio, che custodisce con scrupolosa cura luoghi e sentieri particolarmente cari allo scrittore Dino Buzzati, si stende dalle rive del Piave fino alle cime delle prealpi bellunesi, segnando il confine con le Dolomiti meridionali.


I cinque comuni della Valbelluna, unitamente ai comuni trevigiani di Segusino, Valdobbiadene e Vidor, costituiscono il territorio denominato "Foresta Regionale della Sinistra Piave" lungo la dorsale del Monte Cesen - Col Visentin, sito di interesse comunitario per le sue caratteristiche ecologiche e naturalistiche.


Già nell'antichità, qui il Piave segnava il confine tra le genti venete (in sponda sinistra) e i Reti del Feltrino (in sponda destra), di cultura trentina. Analoga suddivisione si riscontra nella X Regio augustea fra la tribù Papiria (Belluno e Oderzo) e la tribù Menenia (Feltre e Vicenza). Nel VI secolo la Sinistra Piave divenne l'estrema difesa bizantina contro l'invasione dei Longobardi che, due secoli dopo, la utilizzarono a loro volta contro i Franchi. Con l'introduzione dei vescovi-conti, la zona entrò a far parte della diocesi di Oderzo e poi della diocesi di Ceneda, confinante con quella di Belluno lungo il corso del torrente Limana.


Sinistra Piave bassa


Storicamente, l'area coincide con quella che in epoca romana era di pertinenza del municipium di Opitergium (Oderzo) e, con l'avvento dei Longobardi, del ducato di Ceneda. Dal punto di vista ecclesiastico la Sinistra Piave corrisponde ai territori dell'antica diocesi di Oderzo, ereditati in seguito dalla diocesi di Ceneda (oggi diocesi di Vittorio Veneto).

Tradizionalmente, le aree principali della Sinistra Piave sono quelle che fanno riferimento ai centri di Vittorio Veneto con il suo territorio montuoso e collinare, quello collinare e pianeggiante di Conegliano e la piana di Oderzo, cui si possono aggiungere, per quantità di popolazione, le zone di Pieve di Soligo e Motta di Livenza.



giovedì 20 gennaio 2022

VINO E DINTORNI: LE NUOVE PROSPETTIVE D’INIZIO 2022 DELL’AGRICOLA MARRONE DI LA MORRA

 





Borghi d’Europa è tornata nelle Langhe per un’ottima degustazione dei vini dell’Agricola Marrone

 

Milano, 19 Gennnaio 2022- Comunicare in maniera corretta le eccellenze di una florida zona come le Langhe è importante per Borghi d’Europa, che infatti è tornata a La Morra, nel cuore del Barolo Docg ,per una nuova entusiasmante degustazione dei vini dell’Agricola Marrone.

E’ stato anche un momento per fare quattro chiacchiere con Denise Marrone, una delle numi tutelari dell’Azienda di famiglia, riguardo al momento attuale e alle nuove prospettive per questo inizio 2022, alla luce dei rinvii di alcuni momenti fieristici importanti come Grandilanghe, per il peggioramento della situazione pandemica.

Denise Marrone è stata molto chiara, ribadendo come dopo un 2020 disastroso, l’annata 2021 ha dato dei riscontri assolutamente positivi, visto che hanno imbottigliato piano piano, per arrivare poi a vendere molto in Italia e nell’Europa del Nord (Paesi come Svezia, Norvegia, Belgio ed Olanda), nonostante un leggero calo in Germania e Svizzera.

La 2021 è stata un’annata molto calda, che nei vini si è tradotta in una perdita di cromaticità e un incremento di acidità: è stato infatti fatto un grande lavoro in vigna sulle piante per trovare acqua e freschezza, visto il molto caldo.

Un punto di forza della Cantina Marrone è la bella struttura con cucina, che offre la possibilità di mangiare piatti del territorio abbinati ai grandi vini:proprio per questo puntano molto di più sull’accoglienza di vari gruppi di turisti e winelovers esperti alzando il target di qualità, non potendo momentaneamente presenziare ad eventi del settore.

La degustazione questa volta ha visto i giornalisti di Borghi d’Europa assaggiare in ordine:

-        Langhe Doc Favorita 2020: ottimo starter, fresco e beverino.

-        Langhe Doc Arneis 2020: bianco fermo più strutturato, con una bell’intensità, riscontrabile sia al naso che al palato

-        Dolcetto d’Alba Doc 2020: rosso dal colore rubino scarico con riflessi violacei e una bella beva, ideale da tutto pasto quotidiano

-        Langhe Nebbiolo Doc 2019: Nebbiolo giovane con un raffinato bouquet di frutti rossi e spezie in evoluzione, al palato elegante e con buona struttura, perfetto con primi piatti con ragù di carne.

-        Barolo Docg Bussia 2016: uno dei due Cru di Marrone, rosso importante, morbido e complesso che si combina bene con diversi piatti e ottimo anche da meditazione.

Grandi vini, degni rappresentanti di un terroir altamente qualitativo: in alto i calici!